UN RUOLO DI PRIM’ORDINE
Sarebbe nato il Commercio Equo e Solidale senza i volontari?
Probabilmente no; così come non potrà esistere in futuro un Commercio equo e solidale senza volontari.
La risorsa del volontariato non è semplicemente indispensabile ai fini della sostenibilità economica del commercio equo, ma ne è, per certi versi, l’essenza stessa. Fare commercio equo non significa semplicemente vendere; o meglio, prima di vendere un prodotto significa “vendere” un’idea. Il Commercio Equo e Solidale è, e rimane, un movimento: veicolare il messaggio di un’economia di giustizia realizzata attraverso produzioni rispettose dell’uomo e dell’ambiente, creare, far crescere e condividere una prospettiva critica dei consumi e dell’economia in generale, portare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle ingiustizie del mercato e sulle campagne a tutela dei lavoratori del Sud del mondo sono solo alcuni esempi che ci fanno capire come il commercio equo abbia potuto vivere e svilupparsi soprattutto grazie alla passione, l’impegno civile e l’apporto gratuito di tantissime persone.
Senza questo slancio, senza questa gratuità, nessun movimento nella storia è stato in grado di sopravvivere.
In questo senso il volontario non è una semplice risorsa, bensì è la forza progettuale del movimento stesso, colui che, dalla pratica della vita quotidiana all’elaborazione delle prospettive future, dona il suo “fare” per la realizzazione di un possibile mondo migliore.
A maggior ragione all’interno di una cooperativa come lo Pan Nër il ruolo del volontario è di primordine.
Speriamo quindi che anche tu che leggi queste righe vorrai avvicinarti e sostenere con noi il Commercio Equo e Solidale.
Se vuoi saperne di più sul volontariato nelle Botteghe del Mondo vieni a trovarci nella Bottega di Via De Tillier.